LE STATUE DELL’ORRORE
Cosa è
una città? E’ uno spazio, comunemente definito “urbano” dove si abita e non
solo. In questo spazio, tante persone vivono, spesso, per l’intera loro vita e
anche le loro successive generazioni. E’ dove si sviluppano attività economiche
e di profitto. E’ uno spazio di servizi erogati, spesso malissimo, ma che
tengono insieme la comunità. E’, allora, uno spazio sociale,…e politico,
che urbanisticamente si forma per
“funzionare” a vantaggio dei suoi cittadini altresì del forestiere.
Questo
grande contenitore, deve produrre anche “crescita culturale” perché tutti ne
possano beneficiare scuole, teatri, accademie, musei, conservatori, università,
botteghe di mestieri, et cetera,…anche a livello nazionale. La crescita
culturale dei cittadini è indispensabile. Avviene massimamente in questi
luoghi, dove si raccontano e trasmettono valori esistenziali, dunque
comportamentali, incrementando le RELAZIONI, interne in ogni suo comparto.
Questi
luoghi non nascono lo stesso giorno in cui si intende frequentarli ma, già
esistono!
Sono
il nostro patrimonio di beni comuni avuto in eredità dalla STORIA, dalle
generazioni precedenti. I destinatari rampolli di questo capitale, sono le
generazioni future.
Arriva
dal passato, da un qualsiasi passato, espresso da un qualsiasi genere di
potere.
La
città è, quindi, spazio ETICO ed elettivo che guida e da direzioni. In essa si
forma, una precisa IDENTITA’, vero collante della pluralità e diversità
sociale tra cittadini.
Sono
spesso capolavori dell’architettura artistica di un passato lontano e recente,
sorti per celebrare un autorità dinastica o dittatoriale o rivoluzionaria o
democratica. Sono luoghi che conservano la forma, struttura e bellezza della
propria contemporaneità. La loro storia é percepita dal cittadino come detentrice e madre di valori pedagogici esemplari,…
formativa di una coscienza civile di ciascuno.
La
città, potrebbe essere paragonata ad un libro di storia. Un libro di pagine
bianche, scritte poi, nei millenni, dal suo passato, una narrazione semantica,
espressione di sistemi culturali descrittivi ma anche costruttivi della sua
forma urbana e civile.
Ma
come un qualsiasi libro di storia, quello delle città, non riuscirebbe mai a
contenere tutti i suoi episodi.
La
toponomastica, che è appunto la parte linguistica di ogni città, installa targhe
che rimarcano il valore positivo sia dei personaggi che dei posti diventati
simboli di merito, onore e lustro per essa.
Il
territorio, non dovrebbe esporre solo i simboli di chi li governa o di chi
politicamente ( o con le armi) l’ha
conquistato ma tutti quelli che nei secoli hanno lasciato la loro
testimonianza. I simboli della MEMORIA non si toccano!...e, non perché
rappresentano la grandiosità di qualcuno o qualcosa ma perché sono i segni, le
chiare espressioni di una grammatica di significato espressa in frammenti, come
una statua, una iscrizione alla memoria, un tempio, una fabbrica, et cetera,
utilizzati dal un metodo storico e filologico dell’essere.
La
Storia è appunto ricerca che criticamente indaga e, con cognizione, ordina ed
espone gli eventi umani. Perché sottrarre, allo sguardo a-confessionale dello
storico o dell’ignorante i segnali di essa doviziosamente distribuiti nello
spazio urbano? Perché sottrarre le orme riconosciute come solchi dell’unità?
Il
Movimento Iconoclasta, sarebbe accettabile per alcuni suoi temi purché la sua
attività non generasse integralismo e terrorismo, stupido come la eliminazione
di immagini selezionate secondo una ideologia o religione d’una unanimistica a
visione.
ORRORE
per le due statue di Buddha, scolpite nella roccia 1800 anni fa, nella valle di
Bamiyan ,in Afghanistan. patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e bombardate e
abbattute il 12 marzo del nel 2001 dai talebani.
ORRORE
per Hatra nel 2017 e il suo santuario della “Città del Sole (II-III sec. d.C.)
distrutta dai terroristi dell’ISIS e molte statue di dignitari e divinità.
Hatra è stata salvata dall’ISMEO, Associazione Italiana Internazionale di Studi
sul Mediterraneo e l’Oriente. Nel 1985 patrimonio Unesco;
ORRORE
per di Palmira, con i suoi templi e statue demoliti da sistematiche distruzioni
del gruppo terrorista dello Stato Islamico nel 2013;
ORRORE
per il Museo di Ninive a Mosul, capitale del grande impero assiro (Iraq) dove
sono stati abbattuti capolavori del III millennio e tutte le statue come
sistematica distruzione di un patrimonio artistico e culturale appartenente al
mondo intero per mano degli integralisti dell’ISIS;
ORRORE,
dunque, per tutte le volte che le Religioni o la Ragione, con i suoi dogmi,
abbatte o resetta la verità dell’ARTE e della
STORIA.
Bruno Pappalardo