lunedì 16 agosto 2021

Perchè votare Alessandra Clemente

 



16/08/2021

Cerchiamo di spiegare il perchè di questa scelta in 10 punti :

1) Alessandra Clemente viene dall'esperienza decennale delle ultime 2 sindacature su Napoli. E' stata sempre (quotidianamente) sul territorio per controllare e migliorare (con buoni risultati) le problematiche relative alle deleghe di sua competenza. Per cui ha una conoscenza in merito neanche lontanamente paragonabile a quelle presunte degli altri candidati.

2) E' giovane e donna. Due elementi di rinnovo ed evoluzione non trascurabili.

3) La sua campagna elettorale si sta svolgendo con presenza, giorno dopo giorno, tra la gente, per strada, incontrando, ascoltando e prendendo atto delle varie problematiche e non con solo dichiarazioni generiche (che non entrano mai nei problemi specifici) come i suoi competitors. Nè scadendo solo in presenze strumentali e d'opportunismo come le foto in piazzetta dove è osannato Maradona (come il Manfredi, per giunta tra l'altro come, insopportabilmente, juventino d.o.c. !), o addirittura la visita nel ritiro del Napoli a Castel di Sangro e relative foto anche col fratello di Diego dell'altro incredibile candidato della destra Catello Maresca!

4) Alessandra Clemente ha una bellissima sede elettorale in via Nazario Sauro (a Napoli)  dove quotidianamente incontra alleati, stampa e sostenitori e non il nulla se non dichiarazioni generaliste degli altri candidati.

5) la coalizione a sostegno di Alessandra Clemente non è costituita da nessun rapporto o sostegno in cambio di promesse e posti con la partitocrazia ufficiale. Non a caso è costituita da forze alternative, di sinistra, meridionaliste e progressiste che confermano la loro collaborazione portata avanti in questi anni senza scadere in nessuna fuga o tradimenti, come Rifondazione Comunista, Partito del Sud - Meridionalisti Progressisti, P.C.I. e P.A.P, oltre ovviamente alla collaborazione nelle sue due liste di rappresentanti di de.Ma.

6) il candidato Manfredi ha accettato di candidarsi dopo essersi fatto assicurare l'eventuale e futuro intervento governativo a sostegno risanamento del debito amministrativo del Comune. Buona notizia (se avverrà) per la città...peccato quando egli è stato ministro non abbia dato nessun supporto alle continue e inascoltate richieste della giunta in essere. Dimostrando tra l'altro una palese conferma di non saper intervenire in merito senza tale supporto.

7) Il "carrozzone" creato a sostegno della sua candidatura è davvero deprimente ed esplicativo della corsa a posti e stipendi in atto. Pd, 5 Stelle (con i meridionali governativi tipo Fico deludentemente concordi!), Renzi con l'Italia Viva dei transfughi Migliore, Sgambati, ecc.., ex forzisti berlusconiani, ex D.C. tristemente noti come Mastella, e singoli destrorsi intrufolati. Sorvoliamo sulla tristissima compartecipazione d'un notorio anti napoletano come il buon De Luca. Come può tale accozzaglia essere degna di fiducia e relativo voto?

8) l'altra "campione" in gara è il magistrato Catello Maresca. Dopo dichiarazioni contraddittorie di civismo, partiti si e partiti no (che creano forti dubbi sull'intelligenza) si presenta assieme alla destra più becera, come Fratelli d'Italia, ex simpatizzanti ed iscritti dell'allora M.S.I., a Forza Italia, e quel che è ancor più indegno, con la Lega di quel Matteo Salvini, il razzista che ha spalato letame ed ingiurie sul Sud, i meridionali e nello specifico Napoli. Come può essere giustificabile e/o votabile tutto cio?

9) Altro candidato in corsa quell'Antonio Bassolino che spera i napoletani dimentichino le sue inefficienze, tanto x dirne solo una, tipo l'immondizia in città.

10) Restano un altro paio di nomi minori di presunti pseudo meridionalisti inutilmente partecipi alla competizione e inutilmente citabili.

Noi come Rubriche Meridionali sentiamo la necessità di queste riassuntive riflessioni in quanto Associazione Culturale Meridionalista Progressista e per la nostra vicinanza storica agli amici del Partito del Sud - Meridionalisti Progressisti di cui, ancora una volta, condividiamo le scelte e il procedere.

FORZA ALESSANDRA CLEMENTE

Amalia Spanò

Resp.le Rubriche Meridionali

giovedì 10 giugno 2021

Riflessioni del ns iscritto di Napoli (Italia) Bruno Pappalardo....

 

                                     QUANDO LA MORTE E’ SOLO COMMEDIA!

                                                                   

Bruno Pappalardo – 03.06.2021

 Quando apro un quotidiano, oppure quando mi sintonizzo su un TG qualsiasi, giunge forte e chiaro, la percezione di trovarmi a scostare il doppio telo che apre sulla platea di un teatro pronta applaudire un nuovo spettacolo, sempre lo stesso, una nuova “sceneggiata”.

Della realtà scenica siamo stati informati dell’inganno rappresentativo ma di quella del nostro quotidiano, quella oggettiva di tutti i giorni, NO! Continuiamo a credere d’essere attori e autori del nostro autonomo raziocinio, di possederne il controllo delle cose. Illusione, infantile faciloneria.

I Fatti vengono diffusi da un’altra e più infida realtà, l’ “Informazione”.

Generalmente fake, cazzate confezionate ad arte e deliberatamente dalla Politica oda interessi editoriali, vengono somministrate alla gente comune che riesce a percepirne i contorni e il doppiogioco “istituzionale”di una ’immonda commedia:… parlo di morti,…accidenti!

Domanda: “ha maggiore peso la morte di un singolo uomo/donna, oppure tanti uomini e tante donne e bambini deceduti per disastri o bombardamenti operché annegati nel mare dell’indifferenza (europea) o pandemia o eccidio “? Direte, …ma questo che c’entra? Mi spiego!

La vita di un singolo vale immensamente! La vita di mille persone vale qualcosina in più! Si obbietterà che la “vita umana non è un fatto contabile”. Giusto!

Non comprenderei, però, perché commemoriamo nel “Giorno della Memoria” le vittime dell'Olocausto, se non fosse per l’enormità del numero delle vittime. Sei milioni di ebrei? Non capirei la conta, ogni giorno, dell’ennesima uccisione di una donna per mano dei propri compagni se non equivalesse anche a quella di tant’altre donne, (1 ogni 3 giorni, c/a 110 in un anno).

Non riuscirei a comprendere il racconto della morte di Luana, la ventiduenne di Prato, schiacciata da un rullo nella fabbrica tessile dove lavorava,  se non significasse anche un luttuoso elenco di circa 1300 morti sul lavoro (c/a 3 ogni giorno) in un anno? Hanno un significato questi numeri? Direi. … eccome!

Ma se queste morti hanno, oltre al valore numerico anche quello etico e umano, perché, allora, veniamo ossessionati da descrizioni minuziose e tecniche sui freni della funivia di Stresa o dei tiranti in acciaio del Ponte Morandi o della scomparsa della povera Denise? Perché scegliere vicende in cui sono presenti meno vittime? Vogliamo informiamo la gente di quello che, in maggior misura, ci conviene dire.

Parimenti, non parlare mai delle vittime sulle autostrade? (133.598 incidenti, 180.474 feriti, 1.505 decessi) Le vite umane, sulle strade disturberebbero gli istituti assicurativie verrebbe penalizzato tutto l’indotto dell’auto, dalla F!, al digitale, agli accessori sofisticati e design. Un disastro!

Neppure della morte sul lavoro si parla! Il caso Luana D’Orazio nasce solo perché racconta i sogni d’una ragazza-madre in cerca di futuro nello sfavillante mondo dello spettacolo, dunque “Bella e Donna” altrimenti nisba! Perché? Parlarne troppo pesterebbe i calli agli imprenditori ( i costi sulla sicurezza non riescono ad entrare nei bilanci) e alla politica costretta a prendere drastici  provvedimenti ( vedi ILVA).

Il “femminicidio” invece funziona editorialmente molto bene! Sotto l’aspetto della forza attrattiva e morbosa della spettacolarizzazione del dolore. le terribili vicende, diventano ciascuna, un irripetibile dramma da cui trarre una narrativa thrilling infinita. La donna viene uccisa due volte.  Le morti bianche neppure una volta.

Solo 5 giorni e saranno 40 anni dalla vicenda di Alfredino caduto in un pozzo artesiano. L’Italia tutta irreparabilmente addolorata, doveva essere distratta. Vergogna!

Bruno Pappalardo

giovedì 18 febbraio 2021

" ADDIO SUD" Un nuovo articolo del ns iscritto italiano (di Napoli) Bruno Pappalardo

 


ADDIO SUD!

Bruno Pappalardo -13.02.2021

 Dovete sapere che la parola REGGIO, accostata ad altro toponimi territoriali ( CALABRIA – EMILIA ) non hanno diversa derivazione etimo- Deriva, infatti dal latinorex, regis (“re”) o regnum (“regno”) che significa “Città del Re".L’altro REGGIO  (Emilia ) si fa risalire dalla nascita della città da parte di Marco Emilio (Emilia)Lepido Dunque, “Regno di Lepido”. Insomma stessa matrice linguistica di “regis” .

Erano uguali anche per i Padri della Nostra Carta Costituzionale quando la scrisseroconfigurando le “Regioni”. Tutte col medesimo valore istituzionale e amministrativo.

Dovevano, infatti, ricevere “equamente” lo stesso finanziamento statale, in ragione della densità demografica e secondo il criterio  della “progressività.”, presente nell'articolo 53 della Costituzione.

Gli italiani versano una imposta che cresce se crescere il reddito. e viceversa; Significa che, se una comunità di cittadini, appartenenti allo stesso territorio regionale, introita di più, deve versare di più allo Stato.Coinvolge anche il principio della “sussidiarietà” entrata in Costituzione mediante la riforma della legge 3 del 2001 del Titolo V . Nascono, per questo i cosiddetti  LEP. (Livelli Essenziali di Prestazioni)

Ma cosa è la “SUSSIDIARIETÀ” e cosa sono i “LEP” ?

La prima è quando“le società di ordine superiore, ( STATO) deve sostenere e aiutare quelle minori o “corpi intermedi”,… - che per brevità e a titolo di esempio indichiamo le (sola)Regioni, - che versando in un deperimentoeconomico e, dunque,di servizi, (…assistenza sanitaria, istruzione, educazione, informazione e formazione et cetera)  ebbene,“lo Stato deve sostenerle finanziariamente e coordinare gli interventi degli altri corpi intermedi o regioni.

Questo principio è stato sancito dall’Unione Europea nel trattato di Maastricht il 7 febbraio del 1992,

Ecco che allora, lo Stato crea un “fondo di perequazione” che mira a alleviare le diseguaglianze tra  territori. Se tra i cittadini di diverse Regionisi palesano differenti capacità fiscale, allora interviene il fondo per dare gli stessi standard di prestazione nella somministrazione di servizi, nonostante gli sbilanci) alimentato da quote di entrate tributarie.

I LEP, sono appunto, la definizione di questi standard prestazionali molto bassi al SUD

Ma iLEPnon verranno mai attivati, perché odiati dalle regioni ricche e tutto viene congelato.

Intanto le regioni ricche (quelle del Nord) incassano sia gli introiti ordinari dello Stato che quelli erogati  in eccesso dalla “Spesa storica”: “Se Milano possiede 1000 asili-nido e Regio Calabria solo 10, a Milano arrivano soldi per 1000 asilo e a Reggio Calabria solo quelli per 10”.

Questa sperequazione anticostituzionale genera un squilibrio socio-economico tra territori originando nuova disoccupazione, Pil interno territoriale depresso,quantità di servizi scadenti et cetera. Questo è statouna delle ragione che ha determinato l’enorme divario tra il Sud e il Nord, tra territori di serie A e quelli di serie B, favorendo la richiesta d’una “Autonomia Differenziata Regionale” o Secessione dei Ricchi spaccando il Paese in due.

GIANCARLO GIORGETTI, della LEGA all’epoca al governo, nel 2013 è Presidente della Commissione per il Federalismo Fiscale. Scopre tutto. Chiede di secretare e insabbiare i dati. La faccenda è troppo grossa.

La SVIMEZ, ( Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel MEZzogiorno) scopre tutto e viene calcolato che dal 2009, ma anche da molto prima) il Nord, ha sottratto al Sud, 840 MILIARDI di euro.

GIANCARLO GIORGETTI P stato nominato il 12 Febbraio 2021, MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO.

REGGIO EMILIA E REGGIO CALABRIA NON SONO UGUALI !

Bruno Pappalardo