martedì 14 aprile 2020

Una riflessione sul problema europeo del ns. iscritto di Napoli Andrea Balìa




BRUTTA TEGOLA IL CORONAVIRUS PER L’EUROPA…

di  Andrea Balìa

L’idea di Europa va detto che, a prescindere di tutto, non è niente male. Un bel numero di paesi, pur con le loro differenze strutturali, storiche, economiche, politiche del vecchio continente che decidono di stare assieme sotto una stessa moneta, con regole e obiettivi, in un afflato sociale che, tra l’altro, compensi il peso politico ed economico dell’America di Trump, della dilagante e crescente economia della Cina e del peso anche della stessa Russia di Putin.
Ma ai buoni propositi devono seguire i fatti. Già da anni è palese come una concentrazione e leadership di paesi economicamente forti tipo Germania, spesso spalleggiata dalla Francia e in queste ore da alcuni cosiddetti paesi “bassi”, tipo Olanda, condiziona l’operato di questa leadership con regole a proprio uso e consumo ai danni di nazioni sorelle e facenti parte di questa Europa. Inutile rivangare la storia recente che ha subito la Grecia grazie a regole ed imposizioni della Troika al comando.
Ora viviamo a livello mondiale la crisi causata dall’esplosione del contagio del Coronavirus, in cui purtroppo sono state coinvolte nazioni già con un forte debito pubblico come l’Italia e anche la Spagna. Ovvero il Sud dell’Europa, come avvenne per altre ragioni per la nazione ellenica. Si sono chiesti nuovi e speciali interventi come gli ormai famosi Eurobond, superando vecchie e penalizzanti misure come il Mes cui la dirigenza europea insiste a proporre e a far capo tramite la Germania e l’opportunista Olanda che da riconosciuto paradiso fiscale cavalca i suoi discutibili interessi.
Inutile perfino ricordare come i tedeschi sollevati ed aiutati in periodo post bellico con l’abolizione del debito pubblico, retaggio di una guerra da loro causata, dimostrino d’avere una riprovevole memoria corta e figlia d’un autoritarismo fuori luogo che vieta loro di avere l’opportunità di restituire in parte i benefici ricevuti. Ciò è a dir poco vergognoso e i paesi del Sud Europa farebbero bene a insistere e rifiutare silenzi e risposte che mettono in dubbio le ragioni e l’esistenza d’Europa unita.
Scrivo ciò anche come iscritto a “Journalists without frontiers” con queste considerazioni accolte nel blog d’una libera associazione giornalistica europea che si fregia di collaborazioni improntate ad un’idea progressista, come specificato nel proprio statuto, che non può non sottolineare con voci di protesta il poco edificante atteggiamento non fraterno e contraddittorio ai suoi principi di chi è a capo di questa Europa.

Andrea Balìa

Nessun commento:

Posta un commento